Coronavirus Covid-19.PAPI E BEATI - PAPA GIOVANNI PAOLO II - LA GIOVINEZZAALL'UNIVERSITÀL'Università di Cracovia è una delle più antiche d'Europa, perché, essendo stata fondata nel 1364, sorse subito dopo quella di Praga; le vecchie mura di mattoni rossi, gli stupendi cortili rinascimentali, i vicoli di una particolare, melanconica aria cracoviense: in ogni passante si può sospettare un poeta, un illustre professore, un famoso pittore. Infatti Wojtyla vi incontrava tanti nomi illustri della letteratura polacca. E poi il gruppo dei giovani amanti della letteratura e del teatro, che oggi costituiscono la schiera degli scrittori più conosciuti e stimati, come ad esempio Juliusz Kydrynski, con il quale Karol allaccia rapporti di amicizia più stretti, poi Tadeusz Holuj, Tadeusz Kwiatkowski, Jerzy Lau, Marian Pankowski e Wojciech Zukrowski. Tutti costoro hanno creato il «Club dei Giovani artisti» ed hanno pubblicato un giornale della gioventù universitaria intitolato «Nasz wyraz» (che può essere tradotto come «nostra parola», ma anche come «nostra espressione»). Nel frattempo organizzavano concorsi di recitazione e concorsi letterari, e infine presentavano proprie opere davanti a un pubblico di giovani, sempre folto ed interessato.UNA SERATA DEL 1938Una di loro, Danuta Michalowska, oggi notissima attrice (per aver lanciato in Polonia la forma teatrale del monologo) e già molti anni prima personaggio in voga nel Teatro Rapsodico, ricorda una serata durante la quale Karol leggeva le sue poesie nella Casa Cattolica di Cracovia. Forse si tratta proprio di quella serata letteraria della quale si conserva ancor oggi una locandina, del 15 ottobre 1938, intitolata «Droga topolowy most» («Sulla via un ponte di pioppo») e nella quale figuravano i nomi di Jerzy Bober, Jerzy Kalamacki, Tadeusz Kwiatkowski e Karol Wojtyla. La locandina informava anche che le poesie erano recitate tra gli altri da Halina Królikiewicz-Kwiatkowska, oggi celebre attrice, e da Jacek Stwora, un noto giornalista e scrittore. Forse in quella stessa serata fu presentato il poema «Hiob», o forse «Geremia», o i «Salmi di Davide», tutte opere giovanili di Wojtyla ispirate al Vangelo, mai stampate, ma probabilmente esistenti ancora. Il gruppo teatrale «Studio 39» era stato formato dallo scrittore e critico Tadeusz Kudlinski con il proponimento di avviare una scuola d'arte drammatica e insieme un teatro sperimentale, libero dalla routine dei teatri professionali. Nei locali di via Slawkowska s'incontravano una cinquantina di ragazzi, qualche artista, alcuni studiosi, e come frutto del lavoro condotto durante l'anno 1939 fu messa in scena in giugno, durante le «Giornate di Cracovia», una commedia musicale, scritta appositamente da un poeta, oggi quasi dimenticato, Marian Nizynski, intitolata «Il cavaliere lunare». Il protagonista della commedia era un personaggio familiare ai Cracoviensi, il negromante Twardowski (9). Per otto serate, senza badare al cielo piovoso, fu presentato il diabolico cavaliere nel cortile del collegio Nowodworski, detto anche collegio S. Anna. Tra i portici di questo cortile splendeva un'enorme luna sulla quale saliva (con la scala) il mago Twardowski. (9) Twardowski, un Faust polacco, è il negromante che vissuto ai tempi di Sigismondo Augusto (sec. XVI), passò nella leggenda come colui che, dopo la morte della regina Barbara, moglie di Sigismondo, riuscì a evocarne lo spirito. Secondo la tradizione popolare, è la sua faccia che vediamo sulla Luna quando è piena, mentre nella mezzaluna se ne vede il profilo a cavallo.PAPA GIOVANNI PAOLO II LA GIOVINEZZA Parte Inizio I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVI XVII |
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